sabato 3 ottobre 2009

Due scarabocchi da Mussomeli



Il centro della Sicilia ha il fascino delle terre ancora non colonizzate. Nel lontano 2004, accompagnai una volta mia moglie ad un campo archeologico, dove lei faceva la disegnatrice, e approfittai, durante il loro lavoro, per fare qualche disegno. Siamo a Polizzello, vicino a Mussumeli, su un altura che un tempo ospitava un complesso di templi dei Sicani (circa 1000 a.C.).
Sopra, una veduta dell'ampio panorama nei dintorni. Sotto, un gruppo di operai e di archeologi al al lavoro. Questa campagna di scavo fu anche occasione per conoscere le persone che popolano questa Sicilia un po' fuori dal tempo, persone squisite con cui ho avuto occasione, unica nella mia vita, di raccogliere l'origano che cresce spontaneamente sulle montagne e che fa un odore eccezionale, da farvi odiare qualunque barattolino di erbette tritate che si possa trovare al supermercato.



domenica 20 settembre 2009

Alcuni pesci

Quando qualche anno fa mi trasferii in Sicilia, fu come riscoprire una seconda volta la natura.

Il pesce, ad esempio, aveva sapori straordinari, per me sconosciuti. Inizia allora una sorta di campagana di conoscenza delle tante specie di pesci che affollano il mare siciliano, per imparare a comprarlo ed apprezzarlo. Mi munii di un libro di riferimento: Palombi-Santarelli, Gli animali commestibili dei mari d'Italia (descrizione bilologica, pesca, valore economico e nomi italiani dialettali e stranieri ad uso dei pescatori di professione, dilettanti, subacquei), Hoepli 2001. E poi presi la decisione di disegnare ogni specie di pesce, per imparare a riconoscerle.

Durò poco: qualche mese. Anche se ogni tanto continuo a sfogliare il libro, davvero utile anche se inconograficamente non impeccabile, ho smesso da anni il disegno dei pesci.
Vi propongo alcuni di quelli disegnati.












La ricciola è uno dei pesci più buoni: mangiato fresco, pescato da qualche ora, semplicemente su brace o al forno, è straordinario. Sa di mare, non serve dire altro.



La falsa ricciola assomiglia alla ricciola non solo nella forma ma anche nella carne: ottima.


I sauri sono invece più anonimi come sapore: è sempre pesce azzurro, la mamma sarà contenta se lo mangerete.
Da notare che, per sembrare meno aggressivo e più facili da preparare, i pesci vengono spesso "edulcorati" delle loro pinne dai pescivendoli. In alcuni casi, questo ritocco alle pinne è fatto ad arte per far passare una specie meno pregiata per una più pregiata. Personalmente, quel che guardo con più attenzione è la freschezza del pesce, indicata dalla brillantezza delle squame e dall'integrità degli occhi. Se devo mangiare pesce surgelato, voglio sapere da chi e quando è stato scongelato!

sabato 12 settembre 2009

Quella volta ad Amsterdam

Nell'estate del 2001 visitai la bella città di Amsterdam, una sorta di Venezia olandese, solo molto più viva e in continuo sviluppo. Che dire? Un luogo dove pensai anche seriamente di andare a vivere (certo, c'è il problema delle lingua da non trascurare...), vivibilissimo, con trasporti pubblici efficientissimi, piste ciclabili ovunque, bar straordinari. E poi l'architettura: praticamente è il paradiso dell'architettura moderna, ormai assimilata da almeno 50 anni (in Italia si zoppica ancora, nel bene e nel male).
Mi accorgo ora, recuperando disegni di quel viaggio, che disegnai solo le case tradizionali e invece feci un centinaio di foto a quelle moderne.
La differenza tra questi due sketches è dovuta al soggetto e allo strumento: pennarello di spessore gneroso nel primo caso, pennarello sottile nel secondo.
Purtroppo non ho disegnato il panino con le aringhe marinate nell'aceto: uno spuntino tipico che vi consiglio, come non dovreste perdere un panino al lampredotto a Firenze, o una granita con la brioche a Catania.

domenica 6 settembre 2009

Un interno ed un esterno

Spesso mi succede di trovare in casa delle belle composizioni di oggetti raggruppati a caso e coì scatto una foto (molto spesso) oppure, più raramente purtroppo, prendo un blocco e disegno. Per questo tipo di schizzi è stata fondamentale per me la lettura di un bel libro di Bert Dodson, che ogni tanto sfoglio ancora, che si intitola Le chiavi del disegno (ne ho comprata una copia nel lontano 2000 a Firenze, edizione Newton Compton).

Lo schizzo qui sopra risale ai miei ultimi anni a Firenze, in una casa minuscola ma molto carina (roba da architetti, poche cose ma ben sistemate, un miniappartamento non più grande di una ruolotte!).

Qui invece ritraggo un angolino di una sterminata terrazza nella casa in cui abitavo fino a sei mesi fa, a Riposto (CT). Oggetti quotidiani che con l'ombra dura del sole siciliano acquistano un aspetto originale.
Anche la differenza di tecnica non va trascurata: mentre il primo schizzo è fatto a biro (mitica Bic nera), il secondo è fatto con un pennarello Staedler di quelli con l'indicazione dello spessore come fossero pennini a china, rafforzato con un bel pennarellone indelebile nero (e qualche ritocco con il bianchetto).

venerdì 4 settembre 2009

Scarabocchi fiorentini




Dopo essere stato fulminato dalla visione di Urban Sketchers (attraverso questo blog), ho deciso di rispolverare i miei disegni vecchi e di pubblicarli in questo modesto nuovo blog, con la voglia di condividerli con gli altri disegnatori della rete e soprattutto come stimolo a me stesso (quante buone conseguenze dall'egoismo!) a produrne di altri.


Ho vissuto per dieci anni a Firenze, studiando e lavorando. Ne ho disegnata qualche vista, soprattutto negli ultimi due anni, nei tempi morti del lavoro.




Questa ad esempio è Piazza D'Azeglio, una piazza appartata e un po' anonima, dove si può mangiare un panino in pace.



Questa statua equestre si trova invece in Piazza SS. Annunziata, una delle piazze più belle di Firenze, dove gli architettini, ovvero studenti di architettura (qual io fui) spesso passavano qualche ora al sole d'inverno e all'ombra d'estate. Ora la Facoltà si è spostata e chissà se qualche studente sbandato passa ancora di lì...