Il pesce, ad esempio, aveva sapori straordinari, per me sconosciuti. Inizia allora una sorta di campagana di conoscenza delle tante specie di pesci che affollano il mare siciliano, per imparare a comprarlo ed apprezzarlo. Mi munii di un libro di riferimento: Palombi-Santarelli, Gli animali commestibili dei mari d'Italia (descrizione bilologica, pesca, valore economico e nomi italiani dialettali e stranieri ad uso dei pescatori di professione, dilettanti, subacquei), Hoepli 2001. E poi presi la decisione di disegnare ogni specie di pesce, per imparare a riconoscerle.
Durò poco: qualche mese. Anche se ogni tanto continuo a sfogliare il libro, davvero utile anche se inconograficamente non impeccabile, ho smesso da anni il disegno dei pesci.
Vi propongo alcuni di quelli disegnati.
La ricciola è uno dei pesci più buoni: mangiato fresco, pescato da qualche ora, semplicemente su brace o al forno, è straordinario. Sa di mare, non serve dire altro.
La falsa ricciola assomiglia alla ricciola non solo nella forma ma anche nella carne: ottima.
I sauri sono invece più anonimi come sapore: è sempre pesce azzurro, la mamma sarà contenta se lo mangerete.
Da notare che, per sembrare meno aggressivo e più facili da preparare, i pesci vengono spesso "edulcorati" delle loro pinne dai pescivendoli. In alcuni casi, questo ritocco alle pinne è fatto ad arte per far passare una specie meno pregiata per una più pregiata. Personalmente, quel che guardo con più attenzione è la freschezza del pesce, indicata dalla brillantezza delle squame e dall'integrità degli occhi. Se devo mangiare pesce surgelato, voglio sapere da chi e quando è stato scongelato!