domenica 20 settembre 2009

Alcuni pesci

Quando qualche anno fa mi trasferii in Sicilia, fu come riscoprire una seconda volta la natura.

Il pesce, ad esempio, aveva sapori straordinari, per me sconosciuti. Inizia allora una sorta di campagana di conoscenza delle tante specie di pesci che affollano il mare siciliano, per imparare a comprarlo ed apprezzarlo. Mi munii di un libro di riferimento: Palombi-Santarelli, Gli animali commestibili dei mari d'Italia (descrizione bilologica, pesca, valore economico e nomi italiani dialettali e stranieri ad uso dei pescatori di professione, dilettanti, subacquei), Hoepli 2001. E poi presi la decisione di disegnare ogni specie di pesce, per imparare a riconoscerle.

Durò poco: qualche mese. Anche se ogni tanto continuo a sfogliare il libro, davvero utile anche se inconograficamente non impeccabile, ho smesso da anni il disegno dei pesci.
Vi propongo alcuni di quelli disegnati.












La ricciola è uno dei pesci più buoni: mangiato fresco, pescato da qualche ora, semplicemente su brace o al forno, è straordinario. Sa di mare, non serve dire altro.



La falsa ricciola assomiglia alla ricciola non solo nella forma ma anche nella carne: ottima.


I sauri sono invece più anonimi come sapore: è sempre pesce azzurro, la mamma sarà contenta se lo mangerete.
Da notare che, per sembrare meno aggressivo e più facili da preparare, i pesci vengono spesso "edulcorati" delle loro pinne dai pescivendoli. In alcuni casi, questo ritocco alle pinne è fatto ad arte per far passare una specie meno pregiata per una più pregiata. Personalmente, quel che guardo con più attenzione è la freschezza del pesce, indicata dalla brillantezza delle squame e dall'integrità degli occhi. Se devo mangiare pesce surgelato, voglio sapere da chi e quando è stato scongelato!

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